La notizia bomba della giornata è l’esonero di Walter Mazzarri e l’arrivo di Roberto Mancini sulla panchina dell’Inter. L’ex attaccante nerazzurro Pietro Anastasi così commenta a caldo, a Blogo, il cambio di direzione tecnica deciso dal magnate indonesiano Erick Thohir:
“L’esonero era nell’aria. Mazzarri non era molto simpatico all’ambiente e ai tifosi, anche per alcuni atteggiamenti. E poi non ha ottenuto i risultati che la dirigenza sperava. Mancini ha sicuramente più esperienza, anche internazionale, di Mazzarri. Penso sia stata una scelta logica: quando non batti il Verona e perdi in casa con il Cagliari, in quel modo, non puoi pensare di durare a lungo in una grande squadra. Chi vince ha sempre ragione, chi perde…”.
Allenatore da cambiare, insomma. Ma la squadra quali ambizioni può avere?
“Penso che l’Inter possa lottare per il terzo posto. Così come Milan, Napoli e le altre. Juventus e Roma sono fuori portata. Ma non lo dico io, lo dicono le statistiche. Lo dicono i numeri. I nerazzurri potranno giocarsi l’ultimo posto disponibile per la qualificazione alla Champions League”.
Un tecnico che ha vinto molto all’Inter può accettare di allenare dei giocatori che non possono ambire allo scudetto?
“Beh, Roberto Mancini può sfruttare il buon feeling che ha con i tifosi, intanto. E poi è l’uomo adatto per risollevare moralmente i giocatori. Poi, si vedrà dove può arrivare. Certo, non bisogna pensare che arriva Mancini e inizi a vincere tutte le partite 3-0”.
Anastasi è stato per due anni attaccante dell’Inter. Finì in nerazzurro nel clamoroso scambio che portò Roberto Boninsegna alla Juventus e Pietruzzu proprio alla rivale. Ma come fu quel biennio a Milano?
“Io mi sono trovato bene. E ho vinto una Coppa Italia: non poco per una Società che – prima del Triplete e dopo gli anni ’60 – non è che abbia riempito la bacheca di trofei. Certo, alla Juve avevo vinto di più: tre scudetti, una finale di Coppa Campioni…”.
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